ICONOGRAFIA CRISTIANA

I primi cristiani seguirono rigorosamente le limitazioni giudaiche sull’utilizzo di immagini. Nel canone 36 del concilio di Elvira (303-306) si prescrive esplicitamente: Ci è sembrato bene che nelle chiese non ci devono essere pitture, in modo che non sia dipinto sui muri ciò che è onorato e adorato. Nelle pitture delle catacombe compaiono volti, nello stile dei ritratti delle mummie del Fayyum, ma essi non sono immagini di culto: non vengono venerati perché non raffigurano Cristo o la Vergine.

Un ulteriore motivo per cui nei primi secoli cristiani furono molto rare le immagini e addirittura i simboli cristiani fu il timore delle persecuzioni. Anche le catacombe erano luoghi pubblici e i riferimenti alla religione cristiana dovevano essere celati dietro allusioni comprensibili solo ai fedeli.

L’evoluzione stessa dell’arte romana dal classicismo dell’età degli Antonini ad una forma di espressionismo favorì lo sviluppo nelle catacombe di un’arte simbolica: i cristiani adottarono molti temi iconografici romani, interpretandoli in modo allusivo. Ad esempio il tema evangelico del Buon Pastore poté essere rappresentato come Ermes. I cristiani, inoltre, quando necessario, crearono nuovi simboli: la vigna evangelica, mistero della vita di Dio nei battezzati e soprattutto il pesce, che già per i giudei era simbolo del nutrimento messianico. Ora la parola greca (ἰχθύς) fu interpretata come un acrostico e ogni lettera (i-ch-th-u-s) fu riferita a Cristo: Ιesous Christοs Τheou Hyios Soter (Gesù-Cristo-di Dio-Figlio- Salvatore).

Anche nei secoli successivi, quando Cristo o la Vergine vennero rappresentati esplicitamente, l’iconografia pagana fu matrice di quella cristiana: le scene di apoteosi suggerirono rappresentazioni dell’Ascensione; all’imperatore o all’imperatrice in trono corrispondono Cristo o la Vergine fra angeli o santi; l’ingresso di Cristo in Gerusalemme ricorda l’adventus, l’ingresso trionfale del sovrano, ecc.

La sostituzione di immagini di Cristo alle rappresentazioni simboliche fu soprattutto in Occidente un fenomeno lento, in cui gli imperatori bizantini giocarono un ruolo importante. I cristiani mostrarono una certa inerzia, se non una vera e propria resistenza, tanto che nel concilio Quinisesto (691) (convocato a Costantinopoli dall’imperatore Giustiniano II senza la partecipazione e quasi in antitesi col papa Sergio I) si ritenne opportuno prescrivere esplicitamente col canone 82: decidiamo che in avvenire si dovrà rappresentare Cristo nostro Dio sotto la sua forma umana al posto dell’antico Agnello. Ulteriori informazioni

ASCENSIONE

SS. SALVATORE

SANTA CROCE

TRINITÀ

SPIRITO SANTO

MADONNA DEL LATTE O GALACTOTROFUSA

MADONNA DELLA MAESTÀ

MADONNA NERA

MADONNA DEL SOCCORSO

SANTA MARIA DELLA NEVE

SANT’AGATA

SANT’ALESSANDRO MAGNO

SANT’ANASTASIO

SANT’ANNA

SANT’ANTONIO ABATE

SANTA APOLLONIA

SANT’ATANASIO

SAN BENEDETTO DA NORCIA

SAN CARLO BORROMEO

SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA

SAN CIPRIANO

SS. COSMA E DAMIANO

SANTA CRISTINA

SAN DONATO

SANT’ELIA

SANT’ EMIDIO

SANTA EUROSIA

SANT’ EUTIZIO

SAN FLAVIANO

SAN FRANCESCO

SAN FRANCESCO DI SALES

SAN FILIPPO NERI

SAN GIACOMO

SAN GIOVANNI APOSTOLO ED EVANGELISTA

SAN GIOVANNI EVANGELISTA

SAN GIORGIO

SAN GREGORIO

SAN LEONARDO

SANTA LIBERA O SANTA LIBERATA DA COMO

SAN LORENZO

SANTA LUCIA

SAN MACARIO

SAN MARCO EVANGELISTA

SANTA MARIA MADDALENA

S. MICHELE ARCANGELO

SANTA MONICA

SAN NICOLA DA BARI

SAN NICOLA DA TOLENTINO

SAN PIETRO

SS. QUIRICO E GIULITTA

SAN PAOLO

SAN ROCCO

SANTA SCOLASTICA

SAN SILVESTRO

SAN TOMMASO BECKET

SAN VINCENZO FERRERI

SAN VITALE