San Francesco in Pontelatrave

La chiesa attuale, insieme a parte del convento, si può datare ai primi del trecento. Ne è stato proprietario il Conte dei Baschi che avrebbe regalato il luogo per costruire il convento.

Gli affreschi spettano a un pittore camerinese Cola di Pietro: la sua firma insieme alla data 1393 e al nome guardiano dell’epoca, frate Angelo da Pievebovigliana, è riemersa sulla parete destra dell’abside.
Nella parete di fondo campeggia una tipica immagine medievale: l’albero di Jesse, raffigurazione di una discendenza carnale di Gesù da Jesse, padre del re David, secondo le parole del profeta Isaia 11. 1-2: (spunterà un germoglio dall’albero di Jesse)

Jesse è sdraiato in basso e dal suo corpo spunta il legno da cui nascerà il Salvatore; in alto doveva trovarsi la Madonna oppure Gesù, o ancora entrambe le figure. Si vedono ancora ai lati alcuni degli otto profeti collocati tra i rami dell’albero che si possono in parte identificare grazie ai cartigli con le loro profezie relative all’Incarnazione e alla Redenzione: a sinistra compaiono Daniele, Isaia, un profeta non identificato e Malachia: a destra si riconosce in basso Zaccaria. Al centro della composizione vicino alla base dell’albero, troviamo quattro figure: la rima e la terza in abiti moderni, dovrebbero rappresentare due filosofi o poeti pagani, tra cui forse Virgilio, nei cui versi si leggeva la profezia della nascita del Messia;

la seconda è un angelo (Gabriele?), che indicando Jesse gli annuncia che dalla sua stirpe nascerà il Redentore, la quarta è probabilmente una Sibilla.

Spostandoci verso la parete sinistra, troviamo in basso la Natività e in alto una grande Crocifissione. Sul muro di fronte, si vedono nel registro superiore le Stimmate di San Francesco, in quello centrale il Martirio di sant’Agata e Santa Caterina d’Alessandria,

in quello inferiore Sant’Antonio abate in trono e l’incontro tra i santi abati Macario e Antonio.

Completano il ciclo alcune immagini di Santi disposte sull’arco che introduce all’abside: partendo dal culmine, dove si trova il Redentore abbiamo a sinistra i santi Pietro, Venanzio e Lorenzo, a destra Paolo, Giovanni Battista e Stefano; di due sante più in basso, restano solo le teste, che non ci permettono di stabilire l’identità. L’affresco più importante si trova in cima all’altare maggiore, racchiuso entro una teca del ‘700: si tratta di un affresco staccato a massello da un edificio ignoto, forse una cappellina o una chiesa che sorgeva nelle vicinanze (si sa ad esempio che a Pontelatrave esisteva una chiesa di sant’Egidio, appartenente all’ordine dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, detti poi di Rodi e più tardi di Malta. Il soggetto è la Madonna della Misericordia, come dimostra il mantello aperto della Vergine, sotto il quale dovevano raccogliersi le figurette oggi perdute dei devoti. Autore di questo delizioso frammento è il pittore Giovanni Angelo d’Antonio. (2)

(1) BITTARELLI Angelo Antoini; Pievebovigliana e il suo museo,  L’Aquila (1972)

(2) MAZZALUPI MATTEO San Francesco in Ponte la trave in La pieve anno XXXV n.5

 

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