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MANDRAGORE “Buonasera, mandragora, buona Signora e buona madre che tocchi con la testa i cieli, che immergi le tue radici sotto terra e la cui veste ... Con i gomiti e le ginocchia nude, con la fronte piegata fino a terra, ti prego e ti invoco di volermi concedere forza e salute”

IL PARADISO DELLA REGINA MANDRAGORA

Le historie naturali contagiate dalla magia delle erbe sono tante numerose che, raccolte insieme, formerebbero uno straordinario libro di sogni,

un viaggio nelle meraviglie del mondo fatato della clorofilla (Piero Camporesi)

SULLE TRACCE DELL’ERBA DELL’ANTIMONIA

La mandragora nel folklore dell’Appennino centrale

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@immagine tratta dal manoscritto 18, del sec. XV, conservato presso Biblioteca Civica “Romolo Spezioli” di Fermo

 

LA REGINA DEI CIELI E DELLE TEMPESTE

 

PRECATIO OMNIUM HERBARUM

(invocazione per tutte le erbe del VI sec. dopo Cristo)

Ora voi tutte, erbe potenti, invoco.

Voi e la maestà vostra scongiuro.

La madre terra vi generò.

A tutti i popoli vi donò.

In voi medicina salvifica condensò,

forza e sollievo al genere degli uomini.

Io vi scongiuro in atto supplichevole.

Statemi accanto con la vostra forza.

Colui che prega la Terra la supplica anche di concedergli l’accesso alle erbe:

le erbe, che il tuo divino potere genera,

che per salute tu concedi ai popoli:

concedi a me questa tua medicina,

vieni a me con tutti i tuoi poteri

“Buonasera, mandragora, buona Signora e buona madre
che tocchi con la testa i cieli, che immergi le tue radici sotto terra e la cui veste ondeggia ai venti.
Tu sei la regina dei cieli e delle tempeste, sei la regina dei fiori,
perché dinanzi a te si prosternano tutti i fiori e vengono a celebrare la tua potenza.
Con i gomiti e le ginocchia nude, con la fronte piegata fino a terra,
ti prego e ti invoco di volermi concedere forza e salute”