MARCHE REBIRTH: LA RETE DEI CORRIDOI DEL SAPERE MARCHE
Il progetto MARCHE REBIRTH riguarda la RINASCITA dei territori marchigiani, e in particolare quelli colpiti dal terremoto.
Esso si declina in una proposta di Turismo naturalistico, di riscoperta dell’archeologia dei luoghi edei paesaggi di cura(le acque termali i rimedi erboristici, i semi e le piante antiche ecc).
I Cammini della RINASCITA saranno i corridoi e le ciclovie del turismo lento, lungo i quali i turisti che popoleranno i cammini potranno interpretare il paesaggio, costruendo una mappa ideale del Terzo Paradiso.
I Cammini si attiveranno lungo i percorsi dove alla riflessione storico-antropologica si aggiunge la percezione paesaggistica e naturalistica, con itinerari pedonali, ciclabili e a cavallo. I Cammini stimoleranno la permanenza, gli approfondimenti tematici e il contatto con i residenti che apriranno le loro case e i giardini dei saperi.
Camminare insieme agliinterpreti accenderà la consapevolezza dei luoghi permettendo di guardare e toccare quello che prima è stato raccontato.
I percorsi in autonomia anche senza l’assistenza di una guida facendosi guidare da una app (applicazione software dedicata ai dispositivi di tipo mobile) dedicata.
I Cammini enogastronomici ed etnobotanici proporranno degustazioni presso le “cantine della convivialità” nei “giardini dell’interpretazione”.
La loro realizzazione porterà alla creazione di un museo a cielo aperto dove tutti potranno condividere l’esperienza del Bene Comune partendo dall’esempio delle Comunanze agrarie marchigiane.
METODO
La preliminare conoscenza del territorio è avvenuta attraverso sopralluoghi e intensi momenti di incontro con la popolazione.
Questo metodo rende i luoghi vivi fornendo l’occasione di dibattiti e di confronto, dove la comunità intera viene stimolata a partecipare a un processo di valorizzazione del patrimonio per creare identità, educazione,sviluppo, consapevolezza e condivisione.
Il paesaggio, opportunamente predisposto all’ospitalità dei turisti, diventerà il Signum(portatore di segno) del progetto. Allargando sempre di più il numero degli attori presenti sul territorio, la rete di riscoperta e solidarietà diventerà sempre più saldae darà nuovo slancio alla ricostruzione e alla riabitazione dei luoghi abbandonati.
CENTRI D’INTERPRETAZIONE TEMATICI
I centri d’interpretazione verranno costituti per accogliere i visitatori mostrando loro un video d’interpretazione utile per presentare un quadro antropologico semplificato.
Nei centri si attiveranno laboratori del saper fare e si svilupperà la narrazione del paesaggio culturale (paesaggio, fauna, piante officinali, piante e se sementi antiche, tradizioni, reperti archeologici ecc).
I laboratori ci accompagneranno nei meandri delle storie locali e ci faranno rivivere il passato contestualizzandolo nel presente con appuntamenti programmati durante l’anno: l’abitare, l’arte, la geografia del sacro, il giardino dei semplici, i laboratori dell’alchimia, i laboratori del gusto, i laboratoridella resilienza, ecc.
La chiave di lettura stimolata dal saper fare aiuterà il visitatore a entrare nella storia del paesaggio e delle tradizioni.Tale metodologia farà entrare i visitatori nel Cammini coinvolgendo tutti i loro sensi.
Nelle case contadine si gusteranno le ricette di una volta e vi si potranno comprare le diverse produzioni tipiche, determinando la preservazione consapevole degli “ecotipi locali”.
Tale progetto investe sull’esistente creando e rendendo viva la rete dei centri d’interpretazione tematici che saranno localizzati negli agriturismi, nei laboratori artigiani e nelle aziende agrarie.
LA RETE SIN (Siti d’Interesse Naturalistico) formano le maglie della RETE SIN.
I SIN individuati sul paesaggio e georiferitisu Google Maps guideranno per mano il visitatore facendogli vedere scorci del paesaggio come se fossero quadri in una pinacoteca.
Tale metodologia di lettura nomina dopo anni di anonimato luoghi che per loro precise valenze storico-culturali erano le vene di un paesaggio conosciuto,vivo e pulsante.
INCONTRI TEMATICI DI GOVERNANCE E PARTECIPAZIONE
Stimolando un’effettiva governante a partire dai territori, si vuole che i cittadini si attivino nella progettazione integrata e condivisa della propria terra, attivando il reciproco ascolto dal basso verso l’alto e viceversa, seguendo la metodologia promossa dai cantieri internazionali di Demopraxia.
Il Terzo Paradiso
Possiamo dire che il Primo Paradiso è stato quello in cui la specie umana era totalmente integrata nella natura. È quindi venuto il Secondo Paradiso, ovvero quello artificiale.
A seguito di una lenta crescita, fattasi esponenziale nell’ultimo secolo, esso ha portato un progresso inimmaginabile, accompagnato, però, al degrado e alla consunzione planetaria.
Oggi l’umanità intera si trova nella necessità di concepire un nuovo paradiso terrestre, attraverso la connessione e l’integrazione dei due precedenti paradisi, quello naturale e quello artificiale. Siamo in un momento di passaggio epocale che richiede una vera e propria metamorfosi della società umana.
Con l’espressione Terzo Paradiso nominiamo un possibile percorso per l’umanità intera: un nuovo mondo. Cogliendo la funzione simbolica dell’arte, ho deciso di proporre un simbolo con il quale rappresentare questo cammino.
In quello centrale avviene la connessione fecondativa di tutti i segni diversi e contrari rappresentati dai cerchi opposti e si forma il grembo della nuova società.
L’etimologia di paradiso deriva dal persiano pardeshe indica il giardino, luogo protetto dalle asprezze e dai pericoli della natura con l’ausilio dell’artificio. Il concetto di paradiso nasce dunque con l’artificio, ed è stato poi utilizzato per la sua capacità di evocare un benessere scevro di preoccupazioni e ricco di bellezza e piacere.
Questa è l’invenzione del Primo Paradiso, in cui gli esseri umani primordiali, considerati privi dell’autonomia di pensiero, si trovavano in una condizione paradisiaca in quanto estranei alla sofferenza che deriva dal voler capire e dover scegliere. Di quell’eden non erano gli artefici e per tale ragione esso è stato attribuito a un dio onnipotente.
L’artefice del Secondo Paradiso è, invece, l’umanità stessa che attraverso la propria conoscenza ha raggiunto un potere sul mondo, tanto efficace da risultare anche distruttivo fino al punto da contraddire l’idea stessa del termine paradiso. È quindi evidente che non si può tornare allo stadio del Primo Paradiso, ma bisogna superare il Secondo, divenendo giardinieri del prossimo eden, cioè del Terzo Paradiso, che mettendo a frutto l’età della conoscenza ci introduce nell’era della responsabilità.
Il segno-formula della Trinamica, assunto anche come emblema del Terzo Paradiso, deriva dal simbolo matematico di infinito ed è composto da una linea che, intersecandosi due volte, disegna tre cerchi allineati. I due cerchi esterni rappresentano qualsivoglia dualità, composta da soggetti dicotomici o diversi; quello centrale rappresenta un terzo soggetto, prima inesistente, generato dalla congiunzione dei due cerchi opposti.
Omniteismo e demopraxia
Nel 2011 per la città di Bordeaux si è avviato un percorso di attività partecipative nell’ambito della Biennale d’Arte Urbana, denominata Evento, di cui ho curato, con Cittadellarte, la direzione artistica. In quell’occasione si sono aperti i Cantieri dei Saperi Condivisi, organizzati da artisti invitati a ideare e realizzare luoghi di incontro per la partecipazione di realtà come associazioni, quartieri, scuole, centri sociali e culturali. Il programma dei Cantieri è stato pensato in modo da offrire a tutti gli abitanti la possibilità di scoprirsi capaci di condividere i propri saperi e aspirazioni per una partecipazione civica comune.
Con la partecipazione diretta dei cittadini alla gestione della “cosa pubblica”, il concetto di “potere” cambia radicalmente significato: anziché essere inteso come forza dominante, viene concepito come “poter fare” da parte di ciascuno e di tutti.
Al sostantivo democrazia intendiamo, quindi, sostituire la parola demopraxia, dal greco “praxis”, che significa pratica.
Michelangelo Pistoletto http://www.pistoletto.it/it/testi/omniteismo_e_democrazia.pdf