LE ROGAZIONI

MONTE SAN SAVINO (VALFORNACE)

NARRAZIONI RACCOLTE A VALFORNACE

(00:00). Sul Monte San Savino si andava in processione il giorno dell’Ascensione. Da ognuno di questi tre paesi partiva una processione e saliva sul monte per incontrarsi sulla croce e fare la benedizione delle campagne… Questo si faceva anticamente, ma saranno vent’anni che non si fa più. C’erano le confraternite con le mantelline bianche e i lanternoni.  Dicevano inoltre i vecchi che su a monte S. Savino, dove c’è una croce che collega Colle S. Benedetto, Fiano e Roccamaia, di notte ci uscivano le anime(03:50)

02.54 una volta il giorno dell’Ascensione il prete andava in processione sul Monte San Savino fino a dove stava la Croce. Al tempo di una volta, si partiva per andare sul Monte in processione da tre punti diversi di Pievebovigliana: da Colle dalla chiesa di San Benedetto, da Roccamaia e dalla chiesa di San Giovanni 03.52

Il Serpente di Monte San Savino

Si racconta che sul Monte San Savino per incantesimo un uomo venne trasformato in serpente e messo a veglia di un tesoro; solo se un altro uomo avesse superato una prova di coraggio il serpente sarebbe tornato uomo e l’avventore avrebbe trovato il tesoro di cui era a guardia. Se però l’uomo avesse avuto un solo tremore non avrebbe trovato il tesoro e il serpente avrebbe dovuto attendere un altro secolo per tentare di sciogliere l’incantesimo.

Un giorno un contadino mentre lavorava la terra vide il serpente.  Non fece in tempo ad ucciderlo che il serpente gli parlò e disse: “mettiti nudo, stenditi a terra e se resisterai al freddo che ti mando, potrai prendere il tesoro di cui sono a guardia “. L’uomo si spogliò e si sdraiò a terra, ma non riuscì a tacere il timore e tremò, così il serpente gli disse che la prova era fallita e scomparve.

ROGATIO

«Rogazione», dal latino rogatio, usato nell’antica Roma per indicare una proposta di legge nata dal popolo.

Le rogazioni sono, nel cattolicesimo, preghiere, atti di penitenza e processioni propiziatorie sulla buona riuscita delle seminagioni. Hanno la finalità di attirare la benedizione divina sull’acqua, il lavoro dell’uomo e i frutti della terra.
Si distinguono in “maggiori” nella giornata del 25 aprile e “minori” nei tre giorni che precedono la festa dell’Ascensione nel rito romano.

Il percorso, che prendeva inizio già alle 5-6 del mattino e si poteva snodare per diversi chilometri, era studiato in modo che tutto il territorio della parrocchia potesse, sia pure a distanza, essere visto.Il punto di partenza era sempre la chiesa parrocchiale, ma ogni giorno veniva seguito un percorso differente, che giungeva fino ad un punto prestabilito, un luogo significativo del territorio della parrocchia (spesso segnalato da una santella o capitello), in mezzo ai campi.

Durante il cammino si recitava una preghiera di gruppo: il sacerdote intonava le Litanie dei santi; non appena si giungeva nei punti prestabiliti, la processione si fermava, il chierico alzava la croce e, rivolgendosi ai punti cardinali, recitava le invocazioni delle litanie: A fulgure et tempestateA peste, fame et bello, ecc. a cui la popolazione rispondeva Libera nos Domine.

Le processioni delle Rogazioni minori si svolgevano per tre mattine consecutive, nei giorni antecedenti la festa dell’Ascensione: lunedì, martedì e mercoledì (in quanto l’Ascensione cade sempre di giovedì).

A fianco del rito, si sviluppò nelle campagne una tradizione che dura ancora oggi: i contadini fabbricavano delle croci con i rami potati delle culture che venivano adornate con rametti d’olivo pasquale benedetto. Poi venivano piantate nei campi per proteggerli dalle calamità naturali. Ulteriori informazioni

Le benedizioni della campagna

La chiesa per tener lontano ogni flagello dalle campagne invoca la benedizione del cielo nel tempo delle rogazioni che avvengono ovunque Le rogazioni maggiori hanno luogo il giorno 24 aprile, le rogazioni minori il lunedì, martedì e mercoledì immediatamente precedenti l’Ascensione di Nostro signore. A Petriolo le Rogazioni minori, un tempo avvenivano con particolare solennità: il lunedì la processione partiva dalla chiesa prepositurale e si recava, in aperta campagna, per la strada che mena a Corridonia in un luogo chiamato Morregine. Non conosco l’origine di tale vocabolo, ma in quel luogo esisteva un rudere antichissimo, ora distrutto, che aveva la sua leggenda..Dunque per l’occasione il contadino preparava sull’aia una grande Croce fatta di fiori di sulla, di papaveri, e di foglie di quercia.Dopo la benedizione i bambini si gettavano sulla Croce così benedetta per prendere foglie e fiori ma che non portavano via. I contadini presenti prendevano essi detti fiori e foglie benedetti per poi gettarli per i campi….Il popolo chiama queste manifestazioni li tregua a Macerata a Montecassiano e altrove si chiamano le triduane.Di tali riti se ne compiono in diverse ricorrenze nelle chiese di campagna e di paese. Così ovunque il giorno di San Vincenzo Ferreri, di sant’Antonio Abate:secondo la liturgia, si impartisce la benedizione in tre diversi punti della campagna.(1)

(1) GINOBILI Giovanni  Le benedizioni della campagna pp. 18-19 Costumanze marchigiane 4 raccolta Tip. Maceratese Macerata 1952