Zeus-Dione – LE PARADIS DE LA REINE SIBYLLE http://www.montesibilla.it “Così la neve al sol si disigilla; così al vento ne le foglie levi si perdea la sentenza di Sibilla” Fri, 09 Mar 2018 11:49:57 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.10 http://www.montesibilla.it/wp-content/uploads/2017/02/antro.gif Zeus-Dione – LE PARADIS DE LA REINE SIBYLLE http://www.montesibilla.it 32 32 Oracolo di Apollo a Cirene http://www.montesibilla.it/?ait-item=oracolo-di-apollo-a-cirene http://www.montesibilla.it/?ait-item=oracolo-di-apollo-a-cirene#respond Sat, 03 Mar 2018 21:43:41 +0000 http://www.montesibilla.it/?post_type=ait-item&p=5610 La città di Shahat in Libia, fondata dai Greci nell’età romana era chiamata Cirene nei pressi della famosa fonte di Cirene era presente l’oracolo di Apollo. Teofrasto vi ricorda due alberi di rara bellezza: l’olivo e il cipresso. Il Della-Cella ci narra che celebre a Cirene era il Silfio (conosciuto anche come silphion o laser o laserpicio) è una pianta estinta appartenuta probabilmente al genereFerula (famiglia Apiaceae o Ombrellifere). Cresceva in una ristretta zona costiera, di circa 200 per 60 km, in Cirenaica(attuale Libia). Considerato in genere come una specie estinta di “finocchio gigante” (qualcuno ritiene che in realtà appartenga alla specie non estinta Ferula tingitana), rappresentava un tempo la maggiore risorsa commerciale dell’antica città di Cirene per il suo utilizzo come spezia e medicinale. La pianta era così importante per l’economia cirenaica che divenne il simbolo della città ed era rappresentata in molte delle sue monete.Secondo la leggenda, la pianta era un dono del dio Apollo. Il prodotto di valore era una resina (detta laser o laserpicium) ricavata dalla pianta. Veniva raccolta in maniera simile a Ferula assafoetida, una pianta con proprietà simili al silfio, tanto che i Romani, compreso il geografo Strabone, usavano la stessa parola per descrivere entrambe. Ulteriori informazioni

 

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Tempio di Dodona http://www.montesibilla.it/?ait-item=dodona http://www.montesibilla.it/?ait-item=dodona#respond Sat, 27 May 2017 17:28:01 +0000 http://www.montesibilla.it/?post_type=ait-item&p=5431

Nella città di Dodona (in greco antico Δωδώνη, moderno Dodoni), situata nell’Epiro, in Grecia nord-occidentale, si trovava un oracolo dedicato a due divinità pelasgiche, Zeus, il dio del fulmine re dell’Olimpo, e la Dea Madre, identificata con Dione (mentre in altri luoghi era associata a Rea o Gaia). Secondo quanto riportato dallo storico del V secolo Erodoto, Dodona fu il più antico oracolo di tutta la Grecia, datandolo in epoca pre-ellenica, forse addirittura risalente al II millennio a.C. I sacerdoti e le sacerdotesse interpretavano il fruscio delle foglie di quercia (o di faggio) per predire il futuro e assicurare la benevolenza delle divinità.Ecco come Erodoto ci racconta di ciò che gli fu riferito dalle sacerdotesse stesse, chiamate peleiades (“colombe”), a Dodona:

« Due colombe nere vennero volando da Tebe in Egitto, una in Libia e una a Dodona; Quest’ultima si sistemò su una quercia e da lassù, parlando il linguaggio umano, dichiarò che il luogo di divinazione per Zeus dovesse essere lì; il popolo di Dodona capì che il messaggio era di natura divina, e stabilì quindi l’oracolo. La colomba che andò in Libia disse ai libici di dedicarsi all’oracolo di Amon; anch’esso infatti è sacro a Zeus. Questa è la storia raccontata dalle sacerdotesse di Dodona, la più anziana delle quali era Promeneia, poi veniva Timarete e la più giovane era Nicandra; il resto dei servi al tempio di Dodona ritenevano questa storia vera. »
(Erodoto, Storie, libro II, 54-57)

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