SANTUARI – IL CAMMINO http://www.ilcammino.net "Ogni sito aveva la propria identità e leggenda. La celebrazione dei toponimi, era solo un aspetto di questa topografia poetica.." Thu, 03 Jan 2019 16:33:38 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.10 http://www.ilcammino.net/wp-content/uploads/2018/01/cropped-800px-33-vento_orientaleTaccuino_Sanitatis_Casanatense_4182.-32x32.jpg SANTUARI – IL CAMMINO http://www.ilcammino.net 32 32 Grotta di San Benedetto Capranica http://www.ilcammino.net/item/grotta-di-san-benedetto/ Mon, 27 Mar 2017 19:58:47 +0000 http://www.ilcammino.net/?post_type=ait-item&p=5628

Grotta di San Benedetto

Nella roccia sottostante la Cappella di Sant’Eustachio si trova la grotta di San Benedetto con l’altare e l’immagine del santo. In questa grotta naturale soggiornò per due anni San Benedetto da Norcia (480-547), il padre della vita monastica occidentale. Egli abbandonò la vita laica da patrizio romano per condurre una vita da eremita. Dalla Mentorella Benedetto si recò poi a Subiaco a circa 35 km di distanza.

Il santuario Madre delle Grazie della Mentorella è uno dei più vecchi santuari mariani in Italia e anche in Europa.

Sorge ad un’altitudine di 1018 metri s.l.m., su una rupe sporgente del versante orientale del Monte Guadagnolo (Monti Prenestini) che scende quasi a picco sulla sottostante Valle del Giovenzano, tra Tivoli e Palestrina, a sud-est di Roma.

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LA MADONNA DELLE GRAZIE A CASO http://www.ilcammino.net/item/la-madonna-delle-grazie-a-caso/ http://www.ilcammino.net/item/la-madonna-delle-grazie-a-caso/#respond Fri, 07 Apr 2017 11:42:48 +0000 http://www.ilcammino.net/?post_type=ait-item&p=5634 I santuari – giova ribadirlo – sono luoghi della memoria dove è accaduto qualcosa di straordinario; stanno a ricordare un intervento soprannaturale: teofanie, mariofanie o ierofanie. Ma ci sono anche luoghi eletti perché legati al ‘passaggio’ di una persona di santa vita. Gli uni e gli altri hanno la capacità di attrarre fedeli che vi si recano per la terapia del corpo e/o dello spirito.

Il titolo del santuario e i numerosi affreschi votivi stanno ad indicare che il santuario era frequentato, mentre dal citato racconto di fondazione, dipinto entro la nicchia, non si deduce che la Vergine abbia affidato al bambino una particolare missione, come di norma accadeva nella “mariofanie” coeve

Il fatto però che Maria regina stringa con la sinistra un pane, simbolo dell’eucaristia, parrebbe essere una variante dell’apparizione della Madonna dell’Olivo, la mariofania avvenuta ad Assisi e legata al movimento dei Bianchi

In successo poi di tempo, nell’anno 1592, alli 4 di maggio, stando a mondare il grano la famiglia di Angelo del Prete, padrone del campo, dove hora è fatta una parte di questa chiesa, messero un loro figliolino piccolo di tre anni in circa dentro questo Mausoleo con le loro robbe, e mentre essi se ne stavano fatigando in mondar detto grano, il figliolino dimandava il pane alla madre, ma vedendo che la madre non veniva per darglielo si rivolse verso questa santissima immagine della Madonna, credendosi per simplicità esser una donna viva, come l’altre, importunandola a volerli dare il pane, come si crede li desse per le parole che riferiva il putto, dicendo a sua madre che questa femina bella li haveva dato il pane e dato anche bere in una tazza bellissima; del che stupiti tutti di questo fatto renderono gratie alla Regina del Cielo e il detto figliolino sempre dicea che voleva portare ancor lui il pane alla sua Madonna. Quale piacque al Signore richiamarselo in paradiso, poco tempo dopo. Allo otto poi di maggio poi, sentitasi e divulgatasi la fama di questo miracolo, concorsero molti devoti e devote donne e, fra le altre, una inferma di mali occulti et incurabili, condotta che fu dentro a questa grotticella di vero sepolcro antico, dove sta dipinta questa santissima immagine e a lei raccomandatasi con molte altre donne, subbitamente fu liberata e ritornò a casa da se stessa camminando.

La Madonna a cavallo, quale viene rappresentata a Caso, sembra priva di modelli, in quanto la relativa iconografia non trova riscontri nelle Sacre Scritture – durante la fuga in Egitto la Madonna è rappresentata seduta in groppa ad un asino o tutt’al più di un mulo, con in braccio il Bambino – e neppure nella letteratura agiografica o miracolistica che, a mia conoscenza, ignora “Madonne a cavallo”. Stante l’area, assai vicina a Norcia e alla catena della Sibilla, non è tuttavia da escludere una contaminazione con le storie di fate e di cavalieri che circolavano tra i pastori che frequentavano i pascoli dei Monti Sibillini Ulteriori Informazioni

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