“Peregrinus” forestiero, straniero
Una sera d’inverno
Quando la neve cade alla finestra,
A lungo risuona la campana della sera,
Per molti la tavola è pronta
E la casa è tutta in ordine.
Alcuni nel loro errare
Giungono alla porta per oscuri sentieri.
Aureo fiorisce l’albero delle grazie
Dalla fresca linfa della terra.
Silenzioso entra il viandante;
Il dolore ha pietrificato la soglia.
Là risplende in pura luce
Sopra la tavola pane e vino.
(Georg Trakl)
Una sorgente, un toponimo, una via di pellegrinaggio, un sentiero di montagna, un forno comune, un crocevia, un rudere, una sorgente, una chiesa, non possono trasmettere nulla a un osservatore estraneo.
Stiamo riannodando trame dimenticate, ricercando il sacro nelle narrazioni e nelle credenze che hanno fatto sedimentare parole-spia fossilizzate, segni che allo stato attuale sono opachi e svuotati dalla motivazione antica, ma che domani ci permetteranno di percorre quelle antiche vie pieni di consapevolezza.
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